Un esempio concreto di percorso aziendale verso la sostenibilità. È quanto ha illustrato Elisa Novelli, Sustainability practitioner per l’Oleificio Zucchi di Cremona, agli studenti della Laurea Magistrale in Agricultural and food economics e del Master in Agri-food business della Smea.
Come ha spiegato Novelli, la via per la sostenibilità di Zucchi parte da lontano: già nel 2005 era stato redatto un Sustainability report, ma la svolta avviene dieci anni dopo, quando viene attivato un progetto di sostenibilità in partnership con Legambiente arrivando così, l’anno successivo, a implementare e certificare la catena di approvvigionamento sostenibile per i semi oleosi, secondo il disciplinare tecnico DTP 112 e, subito dopo, Oleificio Zucchi applica lo stesso approccio all’extra vergine certificando il primo EVO da filiera sostenibile e tracciata. Oggi, l’azienda sta valorizzando i dati di otto anni sull’intera filiera olivicolo-olearia.
Entrando nel dettaglio, Oleificio Zucchi nel 2016 ha avviato il progetto “4.0 Supply chain” per ottimizzare la tracciabilità e la sostenibilità ambientale, sociale ed economica degli oli. A cominciare da quelli di semi (girasole, girasole alto oleico e soia) e, a seguire, dall’olio extravergine di oliva di casa Zucchi, un prodotto 100% italiano e primo al mondo a ottenere la certificazione di sostenibilità di filiera.
Percorsi favoriti dall’innovazione digitale: lo sviluppo di un portale dedicato ha permesso di raccogliere un’enorme quantità di dati su tutte le fasi produttive (dalla coltivazione del seme o dell’oliva, all’imbottigliamento e al trasporto), al fine di verificare la conformità ai requisiti dei rispettivi disciplinari (Dtp 112 per i semi e 125 per l’Evo) necessari per ottenere le certificazioni validate da enti terzi.
Oltre all’attenzione alla filiera, in questi anni Oleificio Zucchi ha lavorato molto per abbattere l’impatto ambientale diretto dell’attività produttiva. A cominciare dall’efficientamento energetico, riducendo l’energia elettrica utilizzata nei processi, ma soprattutto portando l’elettricità autoprodotta da fonti rinnovabili al 96%. Grazie a questi e ad altri impegni, le riduzioni delle emissioni di gas serra sono in calo: -2% solo tra il 2023 e il 2022. Anche perché – ha sottolineato Elisa Novelli – una peculiarità di Oleificio Zucchi è l’utilizzo del treno come mezzo di approvvigionamento: oltre 160mila tonnellate di olio grezzo arrivano direttamente all’interno dello stabilimento grazie a una linea ferroviaria dedicata. Infine, il 92,79% dei rifiuti prodotti in stabilimento viene avviato al recupero e il contenuto riciclato degli imballaggi in plastica acquistati è stato portato all’11,37%.