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Pascol: un nuovo modello di business nel settore della carne fresca presentato agli studenti Smea

28 gennaio 2022

 

È una start up giovanissima ma che si sta già affermando nel settore delle carni fresche al consumo. Parliamo di Pascol, la piattaforma di e-commerce fondata da Federico Romeri (ceo) e Nicolò Lenoci, (chairman), entrambi Forbes under 30, che raccoglie direttamente dal produttore zootecnico e commercializza altrettanto direttamente al consumatore carne bovina fresca. Si tratta di tagli già porzionati per essere cucinati, che vengono spediti e consegnati ai clienti.  

Di questa loro esperienza imprenditoriale di successo, Romeri e Lenoci hanno parlato agli studenti della Smea nel corso di uno dei tanti seminari che l’Alta scuola di management ed economia agroalimentare dell’Università Cattolica di Cremona organizza per far incontrare il mondo delle aziende e gli studenti del Master in agrifood business e della Laurea magistrale in agricultural and food economics.   

Come hanno spiegato i due imprenditori – introdotti dal professor Stefano Boccaletti, diretto del Master Smea – la loro idea di business nasce anche dalle esigenze di seguire un modello sostenibile di produzione di cibo, come affermato lo scorso settembre al primo vertice mondiale delle Nazioni Unite sul sistema alimentare. E così, Pascol si è data obiettivi ambiziosi: proteggere gli habitat, supportare i piccoli produttori, creare filiere più corte, utilizzare correttamente le risorse naturali, aumentare la produzione di alimenti ad alto valore nutritivo.

Ma come operi in concreto la start up, lo hanno spiegato, nel corso del seminario alla Smea, i due giovani imprenditori. «Con il nostro lavoro cerchiamo di valorizzare una tipologia di allevamento integrata con il territorio, volta a preservare le zone di pascolo e la loro biodiversità. Abbiamo creato una filiera snella e corta che vede questa concatenazione: allevatore italiano, macello di prossimità, stabilimento di lavorazione, consegna al cliente, sia in termini B2C che B2B».

Come hanno sottolineato Romeri e Lenoci, Pascol cerca di remunerare gli allevatori in misura superiore al mercato, e offre loro consulenza gratuita. I territori di elezione per questa azienda hanno caratteristiche per le quali non è possibile raggiungere economie di scala sull’allevamento estensivo con le logiche tradizionali, ma si prestano all’aggregazione di allevatori con piccole mandrie.

«Selezioniamo aziende agricole che allevano secondo i nostri principi e il nostro disciplinare (oltre 80 aziende selezionate tra Lombardia, Piemonte, Trentino e Abruzzo) – hanno spiegato i due fondatori. Acquistiamo i bovini dagli allevatori gestendo tutta la supply chain e le fasi di lavorazione e confezionamento del prodotto. Dopodiché vendiamo la carne online B2C e offline B2B. La nostra consegna è refrigerata e garantisce il rispetto della catena del freddo tra gli 0 e i 4 gradi. E l’acquirente può ovviamente seguire lo stato della spedizione via mail attraverso il codice di tracciamento del suo pacco».

Infine, uno sguardo all’aspetto qualitativo. La start up si è dotata di un disciplinare di etichettatura che regola l'allevamento targato “Pascol”, depositato al Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali e soggetto a controlli periodici da parte dell'ente di certificazione DQA.

 

 

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