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Smea, un’Alta Scuola da remoto

22 aprile 2020

Con il lockdown, anche le università sono state chiuse ed è stata avviata una rapida riorganizzazione delle attività per non perdere lezioni ed esami. Vediamo come attraverso alcune testimonianze dirette.

Per quanto riguarda Smea – ci riferisce Mariagrazia Lamonaca responsabile della Segretaria dell’Alta Scuola in Economia Agro-alimentare dell’Università Cattolica di Cremona – già una settimana dopo l’ultima lezione in aula, tutti i docenti hanno adottato con convinzione la teledidattica, abbinando l’utilizzo di Teams e Skype per lezioni live e sessioni di confronto, a lezioni registrate su Blackboard Collaborate Ultra, strumento già in uso in Università e ampliato per far fronte alle nuove esigenze. Inoltre, il materiale di studio viene pubblicato sulla pagina Blackboard dedicata.

Per coordinare i corsi, i progetti di gruppo, il tutorato e i momenti dedicati all’approfondimento, è stato creato un calendario ad hoc. Grazie alla collaborazione e alla straordinaria resilienza di docenti e studenti, la didattica prosegue al meglio».

«Oltre al lavoro di routine – ci illustra il professor Stefano Boccaletti, direttore del Master in agri-food business della Smea – sto tenendo il corso di Industrial organization alla nostra Laurea Magistrale in inglese. Registro le lezioni usando la app di Blackboard ‘Collaborate Ultra’. Durante la registrazione condivido lo schermo del mio computer in modo da poter mostrare sia le presentazioni in Power point  sia la pagina di ‘OneNote’ che mi permette di sviluppare grafici e formule e di risolvere gli esercizi. A breve attiverò lezioni live, usando Blackboard o Microsoft Teams, anche per ‘simulare’ una prova d’esame e consentire agli studenti di chiedermi lumi sulle domande della prova. Aggiungo che ho già fatto un esame a distanza usando Teams: la prova era scritta e la webcam mi consentiva di vedere il candidato e il foglio sul quale scriveva. L’esame non ha avuto un risultato brillante, da cui deduco che il controllo a distanza abbia funzionato».

Secondo  il professor Gabriele Canali, docente Smea «L’emergenza Covid 19 ci ha costretto a rivalutare gli strumenti di insegnamento a distanza. Quando l’emergenza è iniziata avevo appena iniziato a insegnare al Master il corso di Economia dei mercati globali. In una primissima fase, quando ancora non si era ben compresa la portata della pandemia, avevamo iniziato a mettere a disposizione materiali di supporto (letture, presentazioni, articoli) ma ben presto abbiamo compreso che si doveva passare a lezioni online vere e proprie. Personalmente ho sperimentato due diverse tipologie: lezioni registrate messe poi a disposizione degli studenti sulla nostra piattaforma Blackboard, e successivamente lezioni in diretta usando Skype; la dimensione della classe me lo ha consentito. Ovviamente insegnare con queste modalità richiede molti adattamenti: è necessario preparare molto più materiale e il lavoro personale, sia del docente che dello studente, diviene molto più importante».

«In queste settimane – ci racconta il professor Paolo Sckokai, docente Smea – insegno il corso di “Quantitative methods”, che fornisce agli studenti gli strumenti per l’analisi statistica dei dati economici. Come tutti i colleghi, facciamo lezione a distanza mediante la piattaforma Blackboard, registrando le lezioni e interagendo con gli studenti sia mediante sessioni live che mediante forum.

La sfida più importante è quella di trasferire in remoto i laboratori al computer, in cui gli studenti devono imparare la parte pratica dell’analisi dei dati. Pur tra qualche difficoltà, gli studenti mostrano di apprezzare i nostri sforzi e interagiscono in modo positivo. Cercheremo di utilizzare quello che stiamo imparando anche quando torneremo alle lezioni in aula».

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