La fine del primo anno di corso che coincide con il passaggio di testimone alla nuova annualità: ecco il segnale chiaro di come la scommessa di far partire un nuovo master in piena pandemia sia stata vinta.
Stiamo parlando del Master per la qualificazione di tecnici commerciali e marketing delle agro-forniture, il nuovo corso diretto dal professor Daniele Rama e organizzato dalla Smea, l’Alta scuola di management ed economia agro-alimentare dell’Università Cattolica che in questo modo, e sempre più, si consolida come punto di riferimento nella formazione manageriale in questo settore.
Come spiegano alla Smea, questo nuovo corso – che si affianca ai consolidati percorsi formativi Smea, quali il Master in Agri-food business e la Laurea magistrale in Agricultural and food economics – nasce dall’esigenza di accrescere la qualificazione degli operatives aziendali mediante elementi formativi incrementali, ma senza dimenticare i giovani che vogliano inserirsi nel settore. «La nostra idea è operare fornendo strumenti e visione che intervengano naturalmente sui temi obiettivo – ci spiega il professor Rama – ma anche integrando ambiti, apparentemente a minore funzionalità, che portino gli individui all’acquisizione di una formula mentale maggiormente consapevole della loro posizione e attività nell’ambito dell’organizzazione in cui lavorano». Questa maggiore consapevolezza aiuta a integrare l’attività specifica di ciascuno nella complessità aziendale, aumentando il livello di empatia verso altre funzioni con le quali necessariamente esiste interazione.
Si tratta di master executives ma non solo, dedicato certamente a chi ha già una posizione di rilievo in un’azienda, ma anche aperto a chi proviene da un diverso percorso.
Peraltro – ci sottolinea il professor Davide Mambriani, coordinatore del corso – l’interesse delle aziende nell’ambito delle forniture per il settore agricolo è molto forte, tanto che questo nuovo Master Smea ha ottenuto il sostegno ufficiale di Federchimica, e in particolare di Assofertilizzanti e Agrofarma.
Ma proviamo a scendere un poco più in profondità rispetto ai contenuti del master, andando a vedere alcuni lavori realizzati dagli studenti.
Ad esempio, Chiara Cattaneo, Country digital manager di Basf – la multinazionale tedesca operante nel settore della chimica – ha studiato per la propria azienda una leva di crescita nel lancio di un nuovo prodotto digitale. Dopo un’analisi del mercato ha identificato l’opportunità di far partire un sistema di supporto decisionale che aiuti l’agricoltore nella gestione del proprio vigneto. In particolare, si tratta di un sistema basato su modelli previsionali relativi alle avversità del vigneto, che potrà offrire una soluzione innovativa da proporre al mercato per ingaggiare le aziende agricole e supportarle nella gestione della loro coltura.
Più strettamente attinente al piano economico il progetto di Corrado Balduzzi, sales e marketing data analyst a Sivam – un’azienda italiana che copre i settori delle forniture per la zootecnia, ma anche sementi e agro-chimica. Il piano di Balduzzi punta ad aumentare l’Ebitda margin e la soluzione individuata per raggiungere questo risultato è implementare, e poi sviluppare l’e-commerce come nuovo canale di vendita e di opportunità distributiva.
Per Raffaele Brunetti, Sales area manager Europe, Middle East & Africa presso Sipcam Oxon – società attiva a livello mondiale nel settore dei prodotti chimici per la protezione e la nutrizione delle colture agricole – è importante creare un nuovo fungicida per il controllo delle principali malattie dei cereali (Puccinia spp., Septoria tritici e Fusarium graminearum), secondo una formulazione in emulsione concentrata. Una innovazione che si iscrive in una logica, in quanto – secondo previsioni Sipcam – il mercato europeo per la difesa dei cereali vedrà, nel prossimo quinquennio e per diverse ragioni, una riduzione delle soluzioni disponibili.